Perchè adeguare l’offerta alla domanda?

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Perchè adeguare l’offerta alla domanda?

Perchè adeguare l’offerta alla domanda? Quanto può valere nel settore turistico – alberghiero o extralberghiero?

Questo penso che sia un tasto dolente che però prima o poi ognuno di noi deve prendere in dovuta considerazione perchè le cose, inevitabilmente, sono in continuo divenire sia nella vita personale come naturalmente in quella professionale.

Anche se la nostra struttura si trova in una bella destinazione, sognata da tanti, ci sarà comunque da restare al passo con i tempi.

Un interessante articolo di FourTourism pubblicato in Aprile 2017 propone un’ analisi accurata di come siano andate cambiando le abitudini e soprattutto esigenze del cliente/ viaggiatore tipo. Fino ai primi anni del 2000, il turista aveva già un’idea precisa, prenotava via Tour operator o agenzia viaggi di fiducia che ci dava le sue indicazioni migliori e tutto quello che dovevamo fare era solo quello di prepararsi per l’agognata vacanza.

Ma con il nascere e poi diffondersi dei Social Media (dei quali Facebook nel 2004, Linkedin nel 2003, MySpace nel 2005, Twitter nel 2006, Google+ nel 2011 e Pinterest nel 2012), hanno cominciato a cambiare le abitudini delle persone… sono cambiati gli usi e costumi, il modo di interagire, il quasi “bisogno” di condividere con il mondo (non solo con amici e colleghi) le proprie esperienze e disavventure vissute in molteplici occasioni quotidiane e da qui sono anche iniziate le magagne…

Dalla prima fase del 2000 cambiano anche le abitudini e comportamenti d’acquisto, il prezzo diventa un elemento rilevante e discriminante, aumentano i concorrenti (o competitor) sia a livello di Destinazione sia anche di offerta turistica e ci ritroviamo a concorrere sul mercato con tante altre attività che possono rappresentare per noi e per la nostra proposta non più semplicemente una sfida al miglioramento, ma una vera sfida al mantenere la propria offerta turistica invogliante ed interessante per il nostro Target di riferimento.

Da questo momento storico in poi, si passa sempre più velocemente all’utilizzo delle OTA (o anche denominate OLTA) per la ricerca della struttura migliore ed al prezzo giusto per il proprio budget, ma anche molto dipendente da ciò che gli altri valutano relativamente a quanto hanno vissuto in prima persona. La reputazione diventa il vero fattore discriminante.

Ciò che oggi conta molto è il saper far percepire il valore aggiunto del nostro prodotto ad un prezzo giusto, il capire come va il mercato, il saper ascoltare le esigenze e quanto invece andrebbe corretto o migliorato per non perdere punti agli occhi della domanda…

Tutto ciò che ruota intorno al mondo del Turismo odierno è molto cambiato ed in tempi rapidi. Non a caso si parla sempre più spesso di Turismo esperienziale, sempre più legato all’esperienza intesa come unica, diversa ed irripetibile… così gradevole da lasciare ottimi ricordi di quanto si è vissuto anche oltre le 48 ore dal rientro del viaggio.

Oggigiorno non interessa più tanto l’offerta standardizzata che magari fa leva sul prezzo competitivo, ma ciò che può giocare una vera differenza consiste nel capire le esigenze dei viaggiatori che scelgono il nostro territorio e nel saper valorizzare quanto un tempo si dava per scontato… (il cliente arriva e le informazioni se le trova da sè)…

Nel Turismo esperienziale ciò che viene sempre più ricercato è quell’insieme di esperienze ed attività offerte dalla struttura, fortemente legate alle tradizioni e riscoperta di valori e sapori unici per territorio… un modo diversificato di proporsi sul mercato anzichè restare in qualche modo uguali agli altri con lo stesso tipo di offerta turistica.

Analizzare le esigenze, capire quali sono i trend e richieste specifiche, proporre pacchetti culturali, enogastronomici, legati alla cucina e/o degustazioni di prodotti tipici e diversi per territorio, attività sportive, corsi di cucina regionale, la raccolta delle olive e sua spremitura o pranzi degustazione a fine giornata, la realizzazione di oggetti artigianali tipici per territorio… il saper produrre quell’insieme di emozioni e di autenticità uniche per destinazione.

Il turista oggi cerca un’esperienza turistica, più che un servizio…

Il 70% dei turisti che scelgono l’Italia come loro meta preferita sono di provenienza europea, dei quali spesso si concedono pochi giorni (una media di 1 o 2 giorni) nelle città principali…

Perchè allora adeguare la nostra offerta alla domanda sempre più esigente e poco improvvisata? Sempre più fai-da-te ed alla ricerca del nuovo ed emozionante? Quanto cambierà ancora il trend, quanto la nostra offerta sarà ancora percepita come ottimale e quanto invece andrà rimodulata in base al continuo divenire delle persone interessate a venire o meglio a tornare? Quanti turisti dei nostri clienti tendono a tornare o condividere la loro esperienza così da percepire che il nostro lavoro continua ad essere apprezzato?

A ciò dobbiamo abbinare il comportamento dei c.d. Millennials (o Generazione Y, sono coloro nati tra il 1980 e 2000), sempre più abituati ad essere tecnologici ed a muoversi e condividere tutto ciò che vivono e sperimentano attraverso il loro smartphone. Perchè pensare a loro? Perchè lavoriamo per lo più con il mercato estero, perchè in altri Paesi rappresentano già una larga fetta di popolazione a budget medio-alto, perchè non tutti possono pensare alle “vecchie” generazioni, over 65 o Target che per loro natura hanno anche esigenze e motivazioni diverse…

Anche in Italia però ci difendiamo bene, perchè i Millennials utilizzano il web e Social media per il 76%, tendono a prenotare, recensire, condividere via apparecchi mobili… fate caso a quante volte vi sarà capitato di incontrare persone under o over 35 che tendono a spiare e controllare ogni 5 secondi il proprio smartphone piuttosto che rivolgersi con lo sguardo a voi o chi per voi… sono coloro sempre connessi, che magari non staccano mai

Se la vostra struttura rivolge la propria offerta alle nuove generazioni, sarà dunque necessario chiedersi :

  • Sono social proof? (quanto sono condizionabili dalle valutazioni altrui)
  • Sono brand loyal? (si affezionano a quella data azienda che rispetta i canoni digitali, fa content marketing, non si ferma alla pubblicità tradizionale) – tendono ad affidarsi prima di un acquisto a blog di settore (ben il 35%) – viene molto apprezzata l’autenticità di contenuto e coerenza con il proprio prodotto
  • Tendono a collegarsi sui Social media a quei brand di loro gradimento, per creare magari interazione?

E quindi? Ebbene, se davvero ci si tiene al proprio target ed a mantenersi vivi e vegeti sul mercato che viviamo quotidianamente, sarà importante capire cosa facciamo, a chi lo rivolgiamo, come lo comunichiamo, attraverso quali strumenti web e digital comunichiamo, quanto manteniamo coerenza ed autenticità, quando ci dedichiamo a migliorìe periodiche, quanto i nostri canali emozionano, quanto i nostri turisti ci ascoltano, apprezzano e condividono le loro foto con un tag dedicato a noi!

E’ davvero incredibile come i concetti del “keep it simple” e “keep it personal” non siano affatti così semplici o facilmente personalizzabili…

Perchè dunque adeguare la propria offerta alla domanda? Perchè mai come in questi anni possiamo concretamente affermare quanto oggi i Brand continuino a vivere ed esserci perchè il loro target di riferimento reale o potenziale li ha scelti!

Che ne pensate?

Luisa Rellini
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