Senso civico e sicurezza in Hotel

Home > Sicurezza in Hotel > Senso civico e sicurezza in Hotel

Senso civico e sicurezza in Hotel

Cosa intendiamo per senso civico e sicurezza in Hotel? Prendo spunto per questo post da una amichevole discussione nata su un social network.

La cosa è iniziata per un confronto tra camere offerte dagli hotel e da quelli che oggi vengono definiti “ host”.

A Milano per esempio, ci sono 455 hotel, da tre a cinque stelle, 26466 camere con 46420 posti letto.

Gli “ host “pare siano 10800, con almeno 22.000 posti letto, in maggioranza situati nel centro città. E con prezzi di assoluta concorrenza. Di questo fenomeno viene analizzato il problema sicurezza. Giustissimo l’ospite non viene dichiarato, non si chiedono i documenti e questo, penso, visti i tempi non sia una cosa accettabile.

Altri elementi vengono analizzati a favore degli hotel per esempio è il servizio, gli host offrono solo una camera ed eventuale uso di cucina, i costi del personale dalla reception al manutentore, il mantenimento della struttura e tanti altri.

Dove a mio avviso è difficile un confronto è sul fatto sicurezza e prevenzione incendi. In questo, ammesso che non si faccia, come in altri paesi, una normativa anche per le abitazioni private, al momento, gli host non hanno nessun obbligo.
D’altra parte gli host non sono altro che privati cittadini che offrono una o più camere della loro abitazione privata a turisti.
Sono obblighi che non hanno neppure le strutture al di sotto dei 25 posti letto. Spesso ho domandato in occasione di convegni, da cosa fosse nato il motivo di porre il limite della Prevenzione Incendi a 25 posti letto.

Perché venticinque persone in un hotel non hanno diritto alla stessa sicurezza di 26 che dormono in un altro hotel?

Dal mio punto di vista questo non ha una logica , ma nessuno mi ha mai dato una spiegazione che fosse logica. Sono tutte attività commerciali a rischio e dovrebbero sottostare a delle normative.

Detto questo credo sia doveroso ricordare ai difensori del settore alberghiero che stiamo parlando di una categoria di aziende che ad oggi nella maggior parte dei casi non rispetta le leggi. Sarò ripetitivo ma non è stata ancora applicata la normativa del 1994!!
Lo fanno probabilmente a “ loro insaputa” beffati o ancor peggio raggirati da scaltri fornitori, che anch’essi purtroppo a “loro insaputa” vendono prodotti non a norma.
Posso essere d’accordo con chi dice che le normative di prevenzione incendi degli arredi non siano il massimo della chiarezza. Per questo ci sono persone che possono essere interpellate prima di fare errori che si possono rivelare gravi.

Moltissime volte mi capita di parlare con direttori, titolari o addetti ai lavori che pensano di aver fatto le cose secondo la legge ma che dopo pochi controlli si accorgono che ci sono cose che non vanno.

Con sentenza 22334, che vi inviterei a leggere, ( si trova facilmente su internet) del 6 luglio 2011 della Cassazione Penale, IV sezione, si evidenzia che “ il direttore di una struttura ricettiva è tenuto a garantire l’incolumità fisica degli utenti mediante idonea organizzazione dell’attività di vigilanza, rispettando così oltre alle regole legali anche quelle imposte dalla comune prudenza; in sostanza grava su costui un obbligo di garanzia volto ad affrontare il prevedibile verificarsi di situazioni di pericolo”
Oltre al direttore ci sono il titolare e tutti quei preposti che abbiano responsabilità nella gestione della prevenzione incendi o della sicurezza in genere.


Ringraziamo per questo Post il nostro co-autore Andrea Bettanin per il suo ottimo pezzo…da riflettere

Follow me
Latest posts by Luisa Rellini (see all)

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Hospitality Travel & Tourism News