Quanti tipi di contratti di lavoro ci sono in Italia? Potrei dire una marea e non sempre c’è una vera gran chiarezza.
Ma partiamo proprio dalla definizione:
Il contratto di lavoro è lo strumento fondamentale per regolare le attività lavorative, il mezzo utilizzato per stabilire i termini e le condizioni di impiego di un dipendente e le sue responsabilità.
Trattandosi di un accordo scritto tra le parti i contratti di lavoro dovrebbero sempre contenere :
- tipo di lavoro da svolgere
- dati del lavoratore
- sede dell’azienda e luogo in cui il lavoratore dovrà svolgere il proprio servizio
- retribuzione e benefici economici
- termini e condizioni del rapporto di lavoro
Trattandosi di un accordo tra le parti, lo scopo primario è quello di tutelare entrambe le parti, entrambi sono responsabili di diritti e doveri. A sua tutela, il datore di lavoro potrebbe aggiungere nei rispettivi contratti accordi di segretezza e non concorrenza (situazione che si vive in molti ambienti di lavoro, incluso naturalmente quello turistico-alberghiero).
I contratti di lavoro possono essere di due tipologie:
- subordinato
- parasubordinato (intendendo con questa tipologia il classico lavoro a progetto, una via intermedia tra lavoro subordinato ed autonomo).
Tra le tipologie di contratti di lavoro subordinato più conosciute, elenchiamo i seguenti :

- Contratto a tempo indeterminato
- Contratto a tempo determinato
- Smart working
- Lavoro part-time (verticale, orizzontale o misto)
- Contratto di apprendistato (fascia 18-29 anni)
- Contratto di stage (o tirocinio)
- Contratto di lavoro intermittente (o “a chiamata”) -> utilizzabile fino a 400 giornate lavorative nell’arco di 3 anni
- Contratto di somministrazione
- Lavoro in agricoltura
- Lavoro stagionale.
Tra i contratti di tipo parasubordinato, possiamo invece elencare:
- le prestazioni occasionali
- la collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.)
- il lavoro autonomo
- il lavoro mediante le piattaforme digitali (in caso di etero-organizzazione o lavoro autonomo).
Per vostra, mia curiosità, se proviamo a contare il totale delle tipologie di contratti esistenti, si può arrivare fino ad 885… possibile? Mi ero fermata a 47…
Il senso di questa marea di tipologie contrattuali fu pensata alla scopo di rendere il lavoro quanto più flessibile e tutelato possibile.
Il lavoro è sempre lavoro, ma può essere gestito e tutelato sicuramente in modo diversificato. Mi viene per esempio da pensare ai contributi, permessi, ferie, malattia ecc ecc
I pro e contro possono sempre esserci, ma essere consapevoli di ciò che si accetta può essere importante. E la vostra esperienza?
Quanto ci differenziamo dal resto d’Europa?
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