Il Travel nel 2021: Quali prospettive?

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Il Travel nel 2021: Quali prospettive?

Il Travel 2021 : quali prospettive possiamo attenderci e come si sono sviluppate dopo un momento storico così complicato quanto inaspettato?

Bene, questo articolo nasce dalla condivisione di uno studio effettuato dal Politecnico di Milano – Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo

Vediamo alcuni aspetti fondamentali : il mercato mondiale del travel – dopo 20 anni di crescita sostenuta e continua (che ha portato a continui sviluppi ed investimenti importanti nel settore immobiliare) – e che aveva superato anni particolari come il 2003 (epidemia della SARS) e la crisi finanziaria del 2009 – è crollato nel 2020 ai livelli del 1990 (ai tempi della liretta… ve la ricordate?

Non avrei mai pensato di vivere un momento del genere nè di documentarne in qualche modo effetti e conseguenze che inevitabilmente ci condizioneranno nei prossimi anni.

Secondo i dati diffusi dal UNWTO – World Tourism Organisation (the United Nations agency responsible for the promotion of responsible, sustainable and universally accessible tourism.) – gli arrivi di turisti mondiali che avevano sfiorato il miliardo e mezzo nel 2019, sono scesi a circa 400 milioni nel 2020 con una riduzione pari al 70-75%

Il Travel nel 2021, dunque, come si prospetta riparta seppur lentamente?

L’intermediazione tradizionale ha subito forti perdite. Per il 2021 si prevede una parziale ripresa (fino ad 1/terzo dei volumi registrati nel 2019).

Al contrario, si registra un rafforzamento dei canali diretti di prenotazione (potendo quindi essere una occasione di ripresa per le strutture che ancora credono nella comunicazione e buona gestione dei propri canali diretti). La ragione principale è che il potenziale cliente ha cercato maggiori informazioni e rassicurazioni su igiene e sicurezza.

Il mercato digitale: come si evolverà?

L’eCommerce di servizi legati ai viaggi degli Italiani segna nel 2020 un calo pari al -60%.

Il valore delle prenotazioni effettuate da desktop rappresenta ancora il 65% del totale, seppur non sia da trascurare il mobile, per il 35% (cresciuto rispetto al 2019). I trasporti sono in particolare la categoria merceologica maggiormente acquistata online (tendenza data anche e soprattutto dal fattore turismo domestico).

Le OTA hanno sofferto ma meno per quanto concerne commercializzazione dell’ extra-alberghiero (in particolare casali, case, appartamenti vacanze) (perdita inferiore rispetto all’alberghiero, pari a ca il 33%).

La spesa per il business travel ha subito un calo pari al 63% rispetto al 2019. La peggior variazione viene registrata nella spesa internazionale dell’industria (-68%), dove il crollo dei viaggi MICE (legati a meeting, fiere ed eventi aziendali) ha inciso anche sul segmento nazionale (-58%).

Ci auguriamo che la previsione sia veritiera in quanto si prevede che il secondo trimestre del 2021 porterà ad una ripresa del flusso turistico.

Mutazioni della domanda ed innovazioni nell’offerta

Innegabilmente il 2020 ha causato forti mutazioni nel modo di fare turismo e la percezione della sicurezza ha certamente condizionato l’idea dello spostamento in sè…

Alle prenotazioni a corto raggio e last minute si sono aggiunti altri fattori, destinati a permanere nel tempo quali :

  1. Il neverending Tourism, ovvero la possibilità di estendere l’esperienza turistica, sia fisica sia digitale, nello spazio (non solo in destinazione) e nel tempo (prima-durante-dopo il viaggio). Una nuova offerta turistica più ricca, fatta di contenuti online (come visite a musei e città, attività sportive praticabili in date destinazioni ma ambientate anche virtualmente, corsi di cucina con ricette tipiche del territorio) o di prodotti del territorio distribuibile digitalmente… Un esempio reale è quello di varie strutture ricettive (un 42%) ha iniziato questo percorso offrendo ai propri clienti l’acquisto di prodotti enogastronomici del territorio o artigianato anche tramite l’eCommerce…
  2. Destagionalizzazione e holiday working, ovvero l’opportunità di lavorare sempre più spesso da remoto può aumentare le occasioni di interazioni. Il 39% delle strutture ricettive ha ospitato nel 2020 clienti in remote working
  3. Escursionismo e riscoperta dei territori vicini. Nel 2020 hanno trainato soprattutto le attività all’aperto. L’ obiettivo è aumentare le opportunità e la digitalizzazione per migliorare l’incontro tra domanda ed offerta
  4. Sostenibilità ambientale e sociale, ovvero aumenteranno le scelte dei viaggiatori più consapevoli e premianti i brand che adotteranno misure di responsabilità sociale
  5. Journey sempre più digitale e contactless – la necessità di mantenere il distanziamento sociale ha accelerato il processo di digitalizzazione del journey. Oggi il 30% delle strutture ricettive accetta soluzioni di pagamento da mobile, offre la possibilità di fare check-in/-out online, aumentato l’offerta di assistenza tramite chatbot (al 14%) e di tour virtuali delle camere (al 13%)
  6. Investimenti sui canali diretti, da parte di strutture ricettive per rendersi quanto più competitive ed invoglianti possibile. Questo sta capitando sempre più anche per le strutture extralberghiere più evolute e pronte al cambiamento…
  7. Sistemi previsionali real time, non potendo avvalersi dello storico dati perchè stravolto dal fenomeno Covid19 oggi si pensa molto di più a ricercare fonti che possano studiare in real time le nuove esigenze della domanda e dei competitor, incluso quanto una destinazione porta in appeal
  8. Aumento della flessibilità e senso di sicurezza per i viaggiatori. In ambito business, flessibilità (46%) e sicurezza (35%) sono diventati i principali punti di riferimento per il business travel. Mentre nel turismo leisure la maggiore attenzione al livello di servizio e flessibilità garantita, diventano più rilevanti del prezzo fino a preferire come intermediario l’agenzia di viaggi nonchè l’assicurazione di viaggio
  9. Consulenza e digitale come principali leve per l’intermediazione tradizionale – Il rapporto personale e la capacità di saper fornire assistenza e la giusta rassicurazione sono i temi principali ma anche il poter offrire servizi al cliente attraverso un aumento dei canali digitali
  10. Aggregazione in gruppi e associazioni di categoria, mai come in un momento così complicato si poteva pensare ad un aumento di aggregazioni ed associazioni. Aumenta il numero di strutture alberghiere che valutano la possibilità di affiliarsi a grandi gruppi per sfruttare i benefici offerti dai brand. Stesso discorso si può fare quanto all’extralberghiero che ricerca gruppi professionali di Property Manager e tour operating con l’ideazione di nuovi modelli operativi.

Mai come in questo momento possiamo affermare che la condivisione diventa oltre che una strategia, una vera necessità!

E’ inevitabile che la domanda si andrà a trasformare e vincerà l’offerta più legata alle nuove esigenze, neverending tourism, digitalizzazione e sostenibilità però gli studi confermano che il mercato si riprenderà…

Che ne pensate?

Luisa Rellini
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