Il fenomeno dell’Undertourism : che cos’è, quali conseguenze o vantaggi porterà rispetto all’Overtourism di cui se ne parlava tanto in passato… vi ricordate?
Il fenomeno dell’Overtourism, o “sovraffollamento turistico”, è stato definito dall Organizzazione mondiale del turismo (o UNWTO – United Nations World Tourism Organization) come l’impatto del turismo su una destinazione, o parti di essa, che influenza eccessivamente e in modo negativo la qualità della vita percepita dei cittadini e/o la qualità delle esperienze dei visitatori (Fonte: Wikipedia)
Ora la domanda sorge spontanea: ci mancherà quel fenomeno che veniva valutato così tanto negativamente anche sulle vite dei residenti? Probabilmente sì, perchè è innegabile che la pandemia ha corretto e condizionato psicologicamente i nostri comportamenti quotidiani.
Quanto potrebbero cambiare le cose in futuro secondo voi? Io credo che l’undertourism potrebbe essere una soluzione reale e verificabile nel corso dei prossimi anni, che porterà i viaggiatori a scegliere destinazioni notoriamente meno conosciute e quindi meno frequentate ma altrettanto affascinanti e più legate alla natura e sostenibilità. Già in passato dedicai dei post rivolti proprio all’analisi accurata del proprio target di riferimento … per capire e quindi raggiungere quanti più potenziali ospiti per la propria struttura.
Il Covid19 ci ha in qualche modo bloccati nel rispettivo territorio, portandoci ad evidenziare e cercare soluzioni più vicine e più facilmente raggiungibili con mascherine e quant’altro ma quanto tornare alla libertà ci farà riacquistare il piacere di partire lontano?
Probabilmente tutto rientrerà nella normale quotidianità ed i famosi dati storici si rianimeranno dopo più di 1 anno in stallo o quasi… ma nel frattempo cercare alternative per il nostro business potrebbe essere un modo per agganciare nuovi potenziali mercati, soprattutto per coloro che avevano puntato se non tutto molto sul turismo internazionale, così caro a noi che viviamo città come Firenze, ma anche Roma o Venezia…
Il turismo è da sempre stato un settore solido, costituiva il 13% del PIL nazionale e presentava tassi di crescita costanti. Addirittura si parlava di problematiche relative alla sostenibilità dei flussi in molte destinazioni, il cosiddetto Overtourism. (Fonte: Hotel Domani)
Stando a molte fonti, ai soliti trend menzionati ripetutamente (quali per esempio il differenziare la propria offerta per emergere, comunicare con i clienti fidelizzati – nostro salvagente, restare o diventare responsive e mobile friendly, aumentare i servizi contact-less, pensare a delle tendenze o curiosità legate al proprio territorio di riferimento ecc ecc)
Concludo pensando: fino a pochi anni fa quasi ci lamentavamo per non avere respiro dai tanti turisti presenti tutto l’anno, oggi non abbiamo più lo stesso problema o disagio ma al contrario dobbiamo escogitare delle novità o aggiornamenti per non perdere l’interesse dei viaggiatori… e quindi?

Era meglio prima o una dura sfida oggi con il fenomeno dell’undertourism davanti a noi?
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